L’amore liquido

Amore liquido

di Paolo Becchi

Il matrimonio è un’istituzione importante, ma non bisogna farne una gabbia d’acciaio. Vivere insieme una vita intera non è certo facile, comporta anzi grossi sacrifici e pertanto “un tuffo dove l’acqua è più blu” dovrebbe essere perdonabile. Ciò che conta nel matrimonio è la capacità di stare insieme rispettando l’impegno originariamente preso. Le infedeltà occasionali sono certo dei falli, ma l’importante è arrivare alla fine della partita.

Il matrimonio è un cocktail dove serve un terzo d’amore, un terzo di sesso e un terzo di desiderio di procreare, poi occorre mischiare bene il tutto e ci vuole anche un po’di fortuna, perché trovare il giusto equilibrio fra i tre elementi non è certo una cosa semplice. A volte ti esce un Bellini fiacco fiacco, a volte un Negroni che ti stende. L’importante è che alla fine sia comunque bevibile.

Del resto la cosa più sorprendente del Cristianesimo delle origini è un fatto sul quale, forse, non si è riflettuto ancora abbastanza. Gesù risorto si mostra per primo ad una donna ma, contrariamente a quello che ci si sarebbe potuti aspettare,non a sua madre, la Vergine Maria, ma a una prostituta, Maddalena. È a Maddalena che chiede di diffondere il messaggio della sua resurrezione. Una donna con un passato poco onorevole sta all’origine del mistero della resurrezione.

La Chiesa in fondo sbaglia nella sua totale chiusura nei confronti delle questioni calde della morale sessuale (uso degli anticoncezionali, negazione dei sacramenti ai divorziati, ecc.). Questa mancanza di comprensione non fa altro che provocare l’allontanamento di molti fedeli. Bisognerebbe ritornare a guardare al sesso e all’amore come Gesù guardava Maria Maddalena. Secondo me l’istituzione del
matrimonio resta uno degli elementi fondamentali della convivenza sociale.

Come detto il matrimonio cerca di tenere insieme fondamentalmente tre cose: amore, sesso e figli. Innamoramento e soprattutto sesso passano in fretta, i figli restano. Sono loro l’amore divenuto visibile, ma ci vuole del tempo per farli e crescerli. Ci vuole soprattutto la solidità di un rapporto. Nella società liquida è
diventato anche liquido l’amore, ecco perché i matrimoni sono oggi in crisi.
Eppure vale la pena di puntare sul matrimonio, senza farsi troppe illusioni
sulla fedeltà assoluta. Bisognerebbe superare in qualche modo i seguenti aut aut: andare a letto con qualcuno con cui non sei sposato significa rovinare per sempre un matrimonio e rimanere fedeli al vincolo matrimoniale significa precludersi
quel caos amoroso di cui ogni tanto abbiamo bisogno.

Chissà che qualche volta non ci si riesca …

19 thoughts on “L’amore liquido

  1. Che razza di discorsi. Se sei propenso a tradire, lo farai sempre. Tu vorresti donarti ad una persona, che sai tradirà la tua fiducia? E poi la gente si lamenta e fa la “disillusa” in amore, perchè non riesce a trovare l’anima gemella? Se il principio è, di rendere l’infedeltà, un qualcosa di accettabile e lecito, non ci si renderà conto che tutto questo poterà sempre più all’egoismo riflesso, tra le persone e tutti vivranno vedendo il prossimo sempre come un nemico, pronto ad approfittarsene e basta.

  2. La Chiesa in fondo sbaglia nella sua totale chiusura nei confronti delle questioni calde della morale sessuale (uso degli anticoncezionali, negazione dei sacramenti ai divorziati, ecc.”In fondo “lo toglierei,visto che la chiesa come istituzione vieta agli altri quello che è permesso ai suoi adepti(vedi la pedofilia)però allontana gli omosessuali e nega i sacramenti ai divorziati.Chiesa IPOCRITA!

  3. Poi, che adesso ci si metta pure a fare le pulci ai sacerdoti e al Cristianesimo, pretendendo di andar ad insegnar loro cosa dovrebbero fare, è pura superbia. La storia di Gesù a Maria Maddalena, è semplicemente perchè lei, è stata perdonata da Gesù. Il suo legame con il passato è dissolto, al momento del suo perdono. Se poi vogliamo vederci ciò che più ci comoda, allora a sto punto, tanto vale essere meno ipocriti, dire: “Voglio essere libertino, senza che gli altri mi giudichino e senza rimorsi di coscienza” e via. Sta di fatto che, è una scelta. Scelta che comporterà delle conseguenze.

  4. Amore, sesso e figli? Hai una visione decisamente limitata del rapporto di coppia. E concetti come la responsabilità, il rispetto, il costruire insieme? Capisco che siano un po’ impegnativi quando lo scopo è solo quello di giustificare l’infedeltà. Obiettivo per il quale si mettono in mezzo i tanti errori della chiesa cattolica: è vero, il cattolicesimo ha commesso e continua a commettere errori enormi, ma questo non c’entra niente con i pruriti di chi punta ad una scappatella (ovviamente un termine riduttivo!) ogni tanto.
    Vuoi scopare con chi ti pare? Assumiti le tue responsabilità e non cercare scuse: sei un traditore, una delle razze peggiori che ci siano.

  5. “La Chiesa in fondo sbaglia nella sua totale chiusura nei confronti delle questioni calde della morale sessuale (uso degli anticoncezionali, negazione dei sacramenti ai divorziati, ecc.).”

    La Chiesa sbaglia? Poverina.
    Meno male, dico io, cosi’ le persone comininceranno, forse, a svegliarsi dal torpore millenario in cui la nostra “Chiesuccia” li ha gettati. Massimo rispetto comunque per gli addormentati che ancora si preoccupano delle questioni della Chiesa e la usano come parametro di etica e moralita’…Lol.
    Un tradimento e’ un tradimento per me non c’e’ necessita’ di invocare alcuna Chiesa.

    “Questa mancanza di comprensione non fa altro che provocare l’allontanamento di molti fedeli.”

    Vivaddio, fosse che fosse la volta buona…grazie Chiesa, allontana, allontana.

  6. La chiesa non c’entra niente.. uno si puo’ sposare anche in comune. E se si sposa in comune non è che poi può far quel che vuole o meglio dipende dal tipo di rapporto che si deve basare su fiducia e sincerità altrimenti non ha senso.. Perché mai Samsung dovrebbe continuare ad usare Android sui suoi cellulari se in futuro Google facesse accordi con Apple.. ? 😀

  7. Credo che come sempre occorra ricercare nel nostro istinto quale sia la nostra vera natura. Credo che noi esseri umani siamo spontaneamente attratti dagli altri individui per questioni riproduttive, e che, come ogni altro animale, anche noi umani abbiamo nel DNA l’istinto di accoppiarci con molti partner diversi, per garantire un migliore mantenimento della specie.
    Questo il lato biologico.
    Quanto al lato socio-culturale, il matrimonio e la monogamia intervengono come una forzatura arrificiale al nostro stato naturale, tant’è che chiunque, per quanto felicemente sposato, continua sempre a provare attrazione per altri partner.
    Ora, il punto è se considerare il marrimonio come un rapporto esclusivo tra due persone, che non ammette scappatelle e rapporti extra-coniugali, oppure se considerarlo come un rapporto privilegiato tra le due persone, che sarà sempre quello di riferimento, ma che ammette anche l’esistenza di altri rapporti “secondari”, limitati alla sfera emotiva e sessuale.

    In un paese dominato dalla culrura cattolica per millenni questa seconda ipotesi suona molto strana, o addirittura perversa, meno in molte altre culture a noi lontane.
    Io personalmente sono sempre stato “fedele” a mia moglie, ma accetterei facilmente qualche “scappatella” sia da parte sua che da parte mia, senza considerarla come “tradimento”, poichè è qualcosa di già approvato: il vero tradimento sarebbe invece se lei abbandonasse il progetto di vita comune che abbiamo stabilito di percorrere insieme.

    Vedo invece la scappatella come una piccola e stimolante uscita dal recinto coniugale, che può essere vissuta positivamente come affermazione personale da entrambi i partner. L’importante è poi ritornare al recinto.
    Come disse un capo tribù degli indiani irochesi in Canada, nel’700 a sir Laohntan: “mia moglie non è una saponetta, se va a letto con un altro non si consuma”…

    • Beh, la monogamia esiste anche nel regno animale e non credo per osservanza religiosa.

      Io non credo che la monogamia sia una forzatura artificiale ma piuttosto un modo di vedere la propria esistenza e se stessi.
      Se togliamo la parte biologica (l’istinto di riproduzione) avere la tendenza alla scappatella ha per me origini psicologiche, desiderio di sentirsi ancora attivi, piacenti etc… insomma un problema con noi stessi, di accettazione del nostro mutamento fisiologico, del tempo che passa, della nostra fine certa e della morte, che proprio facciamo fatica ad accettare. Ed e’ proprio su questo terreno che le “Chiese” e religioni sguazzano.

      Questo significa che la scappatella sara’ reiterata e non occasionale finche’ non avremo risolto la questione di cui sopra.

      D’altra parte se i partner sono d’accordo nella visione di coppia aperta anche io non vedo problema, ma devono essere d’accordo entrambi.
      E se poi in questo “peregrinare” del corpo si dovesse trovare un partner piu’ affine?
      Perche’ rimanere ancora con il “vecchio”? Questo sì sarebbe una forzatura.

  8. Un po’ forzato come ragionamento. La Chiesa fa bene a non transigere su alcune norme in fatto di morale. Ci sono, e se non piacciono è un problema della singola persona. In quanto ai tradimenti, credo che rompano una fiducia che la coppia deve conquistarsi a fatica, e portino ferite difficilmente rimarginabili, anche se il perdono è ciò che fa l’uomo grande.
    Stefano

  9. Mi trovo in disaccordo con gran parte del discorso del prof. Becchi.
    Non mi offenderei se qualcuno reputasse il mio pensiero come la visione romanttica di un ragazzo giovane che ha studiato poco; ciò nonotante ho desiderio di condividerlo.
    La formula del matrimonio offerta dal dottor Becchi -formata dai 3 ingredienti: amore, sesso e figli, e culminante in “la voglia svanisce ed il figlio rimane”- è quella di un cocktail delizioso che inevitabilmente ti farà correre in bagno a baciare la tazza del water.
    Insomma, la trovo una visione alquanto squallida; e non tanto del vincolo del matrimonio, quanto dell’amore più in generale. Sembra quasi che dica che l’amore sia quel mix di ormoni che annebbia il cervello a puro scopo riproduttivo! E da lì sei fregato: può esserci l’ex moglie, può esserci anche l’ex compagna, ma l’ex figlio e l’ex famiglia non esistono!
    Personalmente, io non voglio avere figli. Non perchè voglia sfuggire dalle responsabilittà, ma perchè reputo questo mondo ostile alla vita per ragioni ambientali, sociali, etiche (altrimenti ne avrei fatti molti).
    Io capisco le buone intenzioni del discorso del prof. Becchi: bisogna avere una visione realistica di matrimonio ed amore, rendersi contro che un momento di debolezza capita a tutti e di avere la forza di saper perdonare addirittura l’imperdonabile scappatella… Ma la sua visione di matrimonio appare qualcosa dal quale scappare! È giusto che calchi molto la mano su quanto questo viaggio sia difficile, ma dipingerlo quasi come un impegno masochistico perchè l’amore ed il desiderio svaniranno rende assolutamente illogica una simile scelta di vita.
    Io penso che ci sia una visione estremamente semplicistica dell’amore, al giorno d’oggi. Pernso che molti confondano l’innamoramento (la spinta chimica che dura in media un paio d’anni, quella sensazione che ci fa sentire tanto innamorati quanto questa è intensa) con l’amore. Penso che molti vedano l’amore come la ricerca di una stampella che permetta di far marciare la propria vita, quasi fosse un contratto in cui due persone si completano l’un l’altra dando al rispettivo partener ciò che gli manca in cambio di una pari contropartita (ed usandolo come ricatto, a volte).
    L’amore è qualcosa di più. Amare è una scelta, è la volontà di dare quel che si vuole dare a chi lo si vuole dare, e si costruisce giorno per giorno. Non ha bisogno di un canale fisico per esprimersi. Non è un sentimento che nasce dal nulla e che può morire domani così com’è è nato spontaneamente oggi (come un’antipatia a pelle!).
    Per il cristiano, tra l’altro, l’Amore è Dio. Qualcosa che trascende da una definizione scientifica, e che dovrebbe addirittura portarci ad auguare il bene al nostro nemico (che è pura follia, se ci si pensa), ad essere miti, buoni, anche di fronte al male… Qualcosa di completamente irrazionale, ma per molti versi logico.
    Io non esaminerei quello che dice la chiesa, ma quello che dice la Bibbia (dato che le due cose sono in contraddizone). La Bibbia dice che il coniuge può essere ripudiato in caso di concubinato e non vieta assolutamente il controllo delle nascite (purchè il metodo non sia abortivo). Dio ci ha dato gli organi genitali affinchè ne godessimo, ma nel modo giusto: con la persona che scegliamo come compagna di vita (vieta, in effetti, rapporti prematrimoniali, probabilmente per non bruciare quella meravigliosa spinta della chimica ma per usarla come trampolino di lancio per gettare le fondamenta di una relazione con l’entusiasmo dell’inizio che non fa sentire la fatica).
    Non è una scelta leggera, ed in un mondo dove si parla tanto di “vero amore” io non vorrei mai rischiare di inceppare in quelo falso e ragionerei bene su cosa voglia dire davvero amare una persona (scoprendo che molti luoghi comuni sull’amore sono falsi).
    Lo farei con la coscienza del dottor Becchi, in maniera seria, realistica, senza ricoprirla di zucchero (anche se non cindivido le sue conclusioni).

  10. ti ringrazio padre perche’ hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli siano benedette tutte quelle generazioni che grazie all’insegnamento della chiesa ora sono in paradiso se quelle di oggi vogliono andare all’inferno facciano pure ma non chiedano la benedizione della chiesa non puo’

  11. Ho trovato l’articolo del Prof. Becchi ironico e stimolante.
    Sono ovviamente d’accordo sul fatto che la Chiesa sia molto indietro in materia e non penso di certo che chi, sposato/a, si concede un “tuffo dove l’acqua è più blu” debba essere lapidato/a! Ma se questi tuffi sono frequenti mi chiedo se per quella persona, e anche per la persona che con lei si accompagna, non sia più salutare lo scioglimento del vincolo matrimoniale, a meno di un accordo dei due in tal senso. Insomma, quello che da fastidio è la presa in giro.
    Tra i fattori che hanno messo in crisi il matrimonio rientrano certamente l’emancipazione femminile e la rivoluzione sessuale, ma anche l’allungamento medio della vita (vuoi mettere rimanere con una persona 20 anni o 60!?).
    Io penso che noi giovani di oggi non ci sposiamo perchè abbiamo capito che la chiave è la trasformazione e il cambiamento sia di noi stessi che dei nostri rapporti. Chi ha detto che una storia d’amore, per essere vera, debba durare tantissimi anni: i due potrebbero mutare col tempo, magari non alla stessa velocità, il rapporto potrebbe trasformarsi in un’amicizia e i soggetti coinvolti avvertire la necessità di incontrare nuove persone e poi chissà magari anche ritrovarsi. Mi domando perchè questo debba essere considerato un fallimento e non una crescita. Altre volte la vita ci riserva la lezione più dura: lasciare andare la persona che non ci vuole più ma che noi amiamo ancora e se riusciamo a vederla andare via ringraziandola sinceramente per il tempo che ha trascorso con noi (quasi nessuno riesce a provare ciò a caldo) abbiamo compiuto sicuramente un passo avanti e non indietro.
    Credo nella sostanza e non nella forma: fallimento non è la fine della storia, fallimento è la mancanza di rispetto e di affetto nei rapporti. I figli hanno bisogno di stabilità è vero, di due genitori maturi e di amore: probabilmente esistono più modi, nel rispetto delle singole individualità, per attuare ciò.
    In conclusione, mi è piaciuto il riferimento a Maria Maddalena e mi sono chiesta cosa abbia potuto scorgere in lei Gesù: forse, aldilà della sua forma e delle sue azioni, aveva visto un essere umano o meglio, un’anima, non dissimile dalla sua e da quella di tutti noi. Proverò a guardare allo stesso modo le tante Maddalene che di notte popolano le strade della nostra bella città, ma per me che sono donna è più semplice!
    Alessandra

  12. Il tono di molti commenti, introdotti da formule quali “credo”, “penso”, “sono d’accordo” o “non sono d’accordo”, etc., è chiaramente soggettivo, e mi pare che anche l’intervento che li ha generati sia da ritenere consapevolmente tale.

    Ma non è proprio questo il punto? L’unica ricetta sostenibile per tenere insieme le più disparate concezioni etiche ed esistenziali, in questo caso con riferimento all’amore e al matrimonio, non è proprio lasciare che ciascuno elabori la propria concezione liberamente?

    Nel caso del matrimonio o in generale nelle relazioni di coppia ciò riguarda almeno due persone. Ma anche qui: perché non rimettere a ciascuno la valutazione ultima di quello che lo riguarda? Se poi le scelte fatte genereranno problemi nella coppia o nella famiglia, ognuno si assumerà le proprie responsabilità, così come riterrà di doverlo o poterlo fare (fatti salvi gli obblighi di legge).

    Ma è questo il punto. Se non si vuole che gli spazi di libertà individuale si restringano eccessivamente, bisogna evitare, per quanto possibile, di legiferare su questioni, quali quelle che attengono alla morale sessuale, che rientrano nella sfera privata.

    Certo la chiesa, cattolica in particolare, ha un altro orientamento, non solo per quanto concerne la morale sessuale. In modo legittimo indica quello che a suo avviso è il paradigma della vita buona, e ciò per ogni sincero credente è ovviamente un elemento non trascurabile. Anche in questo caso, tuttavia, non è il singolo che deve poter decidere se e fino a che punto tenere conto di tale paradigma?

    Riguardo alla Maddalena, non si dimentichi che per un cattolico “peccati” ben maggiori possono essere rimessi ed espiati in presenza di un sincero pentimento, anche soltanto in punto di morte. Il paradigma della vita buona, cioè, può essere anche disatteso sistematicamente, purché non nell’istante decisivo e con cuore puro. Del resto la vita di questo mondo per il cristianesimo è solo una parentesi, quel che conta viene dopo.

  13. … Che possa succedere in una relazione di lunga durata e’ un conto ma altra cosa e’ pensare che ci debba essere…. Senza contare il dolore e senso di fallimento che si prova nello scoprire un tradimento!mi sembrano punti di vista estremamente maschilisti che tengono poco in considerazione i sentimenti… Vorrei evidenziare che a parole siamo tutti estremamente aperti nei fatti molti uomini arrivano ad atti di estrema ferocia e crudeltà ….punti di vista!?no dati di fatto….

  14. Che concetto limitato del matrimonio. La cosa grave è che molte persone la pensano come lei. Non si deve tradire, altrimenti cosa ci si sposa a fare? Poi, se capitasse bisogna perlomeno avere il coraggio di dirlo al coniuge tradito. Un matrimonio dovrebbe basarsi sull’amore, sul rispetto, sulla condivisione di interessi e princìpi. Il sesso fa parte del rapporto di coppia, ma non dovrebbe essere predominante, altrimenti diventa un rapporto puramente materialistico che ben presto finirebbe.

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